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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 19
 
originale
 
[19] Frequens ibi numerus epulonum et utpote apud primatem feminam flos ipse civitatis. ae opipares citro et ebore nitentes, lecti aureis vestibus intecti, ampli calices variae quidem gratiae sed pretiositatis unius. Hic vitrum fabre sigillatum, ibi crustallum inpunctum, argentum alibi clarum et aurum fulgurans et sucinum mire cavatum et lapides ut binas et quicquid fieri non potest ibi est. Diribitores plusculi splendide amicti fercula copiosa scitule subministrare, pueri calamistrati pulchre indusiati gemmas formatas in pocula vini vetusti frequenter offerre. Iam inlatis luminibus epularis sermo percrebuit, iam risus adfluens et ioci liberales et cavillus hinc inde. Tum infit ad me Byrrhena: "Quam commode versaris in nostra patria? Quod sciam, templis et lavacris et ceteris operibus longe cunctas civitates antecellimus, utensilium praeterea pollemus adfatim. Certe libertas otiosa, et negotioso quidem advenae Romana frequentia, modesto vero hospiti quies villatica: omni denique provinciae voluptati secessus sumus."
 
traduzione
 
Trovai un gran numero di invitati, il fior fiore della citt?, dato che Birrena era una donna di classe; mense sontuose, splendenti di cedro e d'avorio, letti coperti di drappi trapunti d'oro, grandi, preziosi calici ciacuno con una sua bellezza particolare, unica, vetri artisticamente incisi, cristalli istoriati, argenterie scintillanti, ori abbaglianti, coppe per bere scavate nell'ambra o in altre pietre pregiate, insomma cose da non potersi immaginare. E c'era poi uno stuolo di camerieri splendidamente vestiti, inappuntabili, che servivano numerose portate e giovani schiavi dai capelli ricci e dalle vesti succinte che versavano in continuazione vino pregiato in calici ricavati da pietre preziose. Portate le lucerne, assai vivo si fece il cicaleccio dei convitati, si rideva, si scherzava, fiorivano qua e l? facezie, battute piccanti. A un certo punto Birrena mi fece: ?Beh, come te la passi nel nastro paese? A quanto ne so, in fatto di templi, di terme, di altri edifici pubblici noi superiamo di molto tutte le altre citt?, e poi godiamo di molte comodit? ancora: libert? assoluta per chi vuole starsene tranquillo, via vai di gente, come a Roma, invece, per chi viene in cerca d'affari, una pace addirittura campestre per l'ospite di poche pretese. Stiamo proprio nel posticino pi? delizioso di tutta la provincia.?
 

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